Cos'è e a chi serve
La consulenza genetica è un colloquio finalizzato ad informare un individuo, una famiglia, una coppia, che sono o ritengono di essere a rischio di malattia genetica, sugli aspetti medici e genetici, sulle possibilità di diagnosi e di trattamento, sul rischio che la malattia si manifesti in altri membri della famiglia o sulla probabilità di trasmetterla ai figli.
Le diverse tipologie di consulenza genetica
Colloquio finalizzato a valutare se la coppia desiderosa di prole presenta sotto il profilo genetico rischi che possano riflettersi sulla salute del bambino. Ha varie finalità: identificare potenziali rischi, definire le strategie di prevenzione, rassicurare sul normale andamento di un’eventuale gravidanza. E’ consigliabile sia in caso di familiarità positiva per una malattia di rilievo genetico sia in caso di familiarità negativa.
Colloquio finalizzato a programmare con la coppia il controllo della gravidanza fisiologica o patologica: diagnosi prenatale non invasiva (test combinato, analisi del DNA fetale su sangue materno), invasiva (villocentesi e amniocentesi) e monitoraggio ecografico.
Consiste in una valutazione clinico-genetica in diversi ambiti: patologia della riproduzione (gestione della coppia infertile e della coppia poliabortiva), valutazione di una patologia a probabile eziologia genetica (ritardo mentale, sospetta sindrome, sordità congenita ecc).
Colloquio indirizzato a pazienti affetti da neoplasia o con storia familiare di tumore, per i quali c’è la possibilità di approfondire attraverso test genetici la predisposizione ereditaria.
La medicina preventiva basandosi sul profilo genetico di un individuo, può anticipare una stima del rischio di sviluppare una determinata patologia durante il corso della vita.
Il counselling genetico della coppia infertile
Circa il 10-15% delle infertilità maschili e l’8-10% delle infertilità femminili sono causate o associate ad alterazioni genetiche, che possono includere alterazioni cromosomiche o mutazioni di singoli geni. Dal punto di vista genetico le coppie candidate a tecniche di fecondazione assistita sono a più alto rischio rispetto alla popolazione generale e pertanto negli ultimi anni è diventata pratica comune offrire a tali coppie la possibilità di una diagnosi genetica ed un counselling genetico. Ciò non solo con l’obiettivo di arrivare ad una diagnosi più accurata dell’infertilità, ma anche di informare le coppie circa il loro rischio riproduttivo ed il rischio di trasmissione ai figli di anomalie genetiche.
Nella coppia infertile è importante distinguere i test genetici che vengono effettuati a scopo diagnostico da quelli a scopo di screening.
Sono finalizzati alla identificazione di una possibile causa genetica della condizione, e riguardano prevalentemente i casi di infertilità maschile.
Principali test genetici applicabili al maschio infertile
- Analisi del cariotipo: effettuata in tutti i maschi con azoospermia non ostruttiva o oligozoospermia severa.
- Studio delle microdelezioni del cromosoma Y: condotto nei maschi con azoospermia non ostruttiva o oligozoospermia severa dopo che lo studio del cariotipo abbia escluso la presenza di anomalie cromosomiche.
- Analisi del gene CFTR: condotta nei maschi con azoospermia ostruttiva causata da agenesia congenita bilaterale dei vasi deferenti (CBAVD).
- Altre anomalie genetiche sono più rare. La richiesta di questi test genetici (singoli geni o pannelli multipli di geni specifici) deve essere motivata da un sospetto clinico e su indicazione specialistica.
Principali test applicabili nei casi di infertilità femminile
- Analisi del cariotipo: permette di riscontrare anomalie di numero (mosaicismi del cromsoma X) o di struttura (traslocazioni robertsoniane e reciproche, inversioni, duplicazioni e delezioni) dei cromsomi.
- Analisi del gene FMR1 (X Fragile) nelle donne con insufficienza ovarica prematura (POF).
- La richiesta di eventuali ulteriori test genetici (singoli geni o pannelli multipli di geni specifici) per l’Infertilità femminile deve essere motivata da un sospetto clinico e su indicazione specialistica.
I test genetici a scopo di screening nella coppia che si sottopone a PMA hanno per oggetto la salute della prole della coppia. Se non emerge un rischio particolare, si raccomandano a scopo di screening alcune indagini:
Analisi del cariotipo di coppia
L’analisi del cariotipo di coppia, indipendentemente dalle indagini applicate nel percorso diagnostico, in quanto è descritta un’incidenza di alterazioni cromosomiche più elevata nei soggetti infertili rispetto alla popolazione generale anche in assenza di indicazione clinica.
Studio di specifiche patologie genetiche
Lo studio di specifiche patologie genetiche per la frequenza dei portatori nella popolazione generale (carrier test):
- L’analisi del gene della fibrosi cistica, con ricerca delle più frequenti mutazioni (almeno 70 mutazioni compreso il PoliT), da eseguire in uno dei partner (solitamente quello di sesso maschile) e da estendere all’altro in caso di positività del primo.
- L’elettroforesi delle emoglobine anomale su entrambi i partner.
- G6PDH dosaggio biochimico.
- SMA carrier test (delezione), da eseguire in uno dei partner e da estendere all’altro in caso di positività del primo.
- Test del portatore allargato (compatibilità genetica): screening genetici multipli di malattie ereditarie per conoscere l’eventuale stato di portatori. Su specifica richieste, la coppia adeguatamente informata può procedere con una accurata revisione di rischio riproduttivo attraverso pannelli multigenici che includono malattie che presentano un’incidenza stimata di 1/100 o >, con fenotipo clinico ben definito ad alto impatto sulla qualità della vita, causa di disabilità fisiche e/o cognitive che necessitano interventi medici, chirurgici e ad esordio precoce.
Perchè è importante identificare i portatori sani di malattie ereditarie?
L’incontro di due portatori della stessa malattia genetica comporta un rischio elevato di avere un figlio malato (25%). Per questo motivo è consigliabile per la coppia verificare il livello di rischio.
Il test del portatore è indicato:
- per i pazienti/coppie a rischio più elevato rispetto alla popolazione generale per una storia familiare positiva (analisi genetica della specifica malattia)
- per tutti i pazienti/coppie della popolazione generale a basso rischio per una storia familiare negativa, al fine di conoscere l’eventuale stato di portatori (screening genetici multipli di malattie ereditarie). L’assenza di mutazioni per una determinata malattia genetica riduce in modo considerevole la probabilità di avere un figlio affetto dalla malattia per cui è stata eseguita l’indagine.